TORNARE TRA LA GENTE, RIPARTIRE DALLE LOTTE  -   

domenica 30 gennaio 2011

sabato 29 gennaio 2011

Appello Elettorale Rho

Appello Elettorale Rho
Con questa lettera aperta intendiamo sottolineare la necessità e l’urgenza di un dibattito ampio e partecipato sul tema di una probabile tornata elettorale amministrativa anticipata nella città di Rho, dopo che la maggioranza consigliare di centro-destra si è sciolta come la neve al sole e ben 17 consiglieri si sono dimessi rendendo impossibile, per la mancanza del numero legale,  ogni ulteriore convocazione del Consiglio Comunale.
  
Riteniamo che sia opportuno cogliere questa occasione per un confronto sul futuro della città fra tutti gli oppositori all’ex governo di centro-destra, guidato dal Sindaco Zucchetti, che ha messo in crisi perfino l’unità della propria maggioranza consigliare e della sua Giunta Comunale, sostenendo, gli appetiti redditieri dei “soliti noti”, legati alle grandi operazioni speculative immobiliari che si muovono intorno all’Expo 2015, all’ex Alfa Romeo di Arese, e alle trasformazioni urbanistiche del piano di governo del territorio  di Rho.

La nostra città, come tutta l’area del rhodense, negli ultimi dieci anni è stata ulteriormente investita da un vasto processo di dismissione delle attività industriali che ha ridotto le opportunità di un  lavoro stabile e sicuro, aumentando le forme precarie dell’occupazione. Sono cresciute le difficoltà di trovare un alloggio con prezzi ed affitti alla portata dei ceti sociali meno abbienti e sono in corso di rottamazione le attività ospedaliere. E’ diminuita la qualità sociale ed ambientale della vita, insieme alla crescita del consumo del suolo, mentre si è incrementata la presenza di organizzazioni criminali proprio in relazione allo sviluppo delle attività edilizie ed infrastrutturali relative ai grandi progetti. Il centro-destra targato Zucchetti, nulla ha fatto per fronteggiare adeguatamente questa situazione; si è limitato a perseguitare Rom e migranti in genere, prendendosela coi più deboli.
A questo andazzo ha indubbiamente concorso la tiepida opposizione del PD, tutta chiusa all’interno dell’aula consigliare, che col suo interclassismo, la sua favola sul “capitalismo buono e solidale”, si colloca nell’area moderata del riformismo social-democristiano, lasciando un vuoto a sinistra che va colmato.

Per noi il terreno prioritario per riempire questo vuoto è la partecipazione attiva nel conflitto sociale tra sfruttati e sfruttatori, stando organicamente dalla parte dei primi. Ma perché gli sfruttati, dovrebbero rinunciare ad una rappresentanza diretta nelle istituzioni del governo pubblico, senza dover ricorrere ad una delega ai politicanti di professione dei partiti tradizionali?
Sia chiaro, non stiamo proponendo un carrozzone elettoralistico con dentro vari soggetti politici che si spartiscono i posti in lista e chiedono un voto su un programma scritto da “esperti” a tavolino.
Nemmeno pensiamo di mettere insieme una generica “squadra degli onesti”, senza marcare chiari riferimenti di classe sia negli obbiettivi programmatici, che nelle pratiche amministrative atte a realizzarli.

Stiamo solo sottolineando la necessità e l’urgenza di un percorso, difficile e non privo di ostacoli, per la costruzione di una coalizione elettorale di sinistra fra tutti quei soggetti (movimenti politici, centri sociali, coordinamenti di lavoratori e lavoratrici in lotta, comitati di persone, singoli attivisti sociali, etc.) che hanno svolto e svolgono nella città, sia pure in maniera frammentata, un’attività  di resistenza e lotta alla insostenibilità sociale ed ambientale della trasformazione urbana capitalistica. Proponiamo quindi di costruire insieme a tutti quei soggetti che hanno partecipato a manifestazioni, assemblee, mobilitazioni e lotte, con forti contenuti anticapitalisti, un’alternativa elettorale di sinistra a Rho, non solo al centro-destra ma anche ad alleanze col PD.

Per esempio, dobbiamo riconoscere che la caduta del centro-destra di Zucchetti è stata provocata soprattutto dal grande impegno di lotta che “S.O.S. Fornace” ha espresso sul territorio rhodense, riuscendo ad unire e a mobilitare soggetti politici, sindacali, comitati territoriali, associazioni ed altri, su obbiettivi d’interesse comune. A questa caduta ha concorso anche il Comitato “Difendiamo Arese”, a cui va il merito di aver contrastato con forza, caparbietà e perfino capacità tecnica, l’ultimo assurdo “accordo di programma” tra proprietà privata e pubblici poteri sull’uso delle aree ex Alfa Romeo. Le componenti politiche che hanno formato il PD locale hanno sempre sottoscritto i precedenti tentativi di speculazione immobiliare sulle aree ex Alfa di Arese e non sono estranee al fatto che queste aree siano finite nelle mani di società immobiliari private che nulla hanno a che vedere con il rilancio dell’attività manifatturiera. Il PD non è nemmeno estraneo alle lobby del potere economico e finanziario milanese; esso oggi rappresenta politicamente la faccia dolciastra del capitalismo che cerca di spegnere il conflitto di classe col “vogliamoci bene”, mentre sostiene accordi-capestro, tipo Marchionne, contro la classe lavoratrice.

Noi comprendiamo benissimo il valore dell’unità a sinistra e della pressante richiesta che sale da moltissimi compagni e compagne, chiedendo il superamento dell’attuale frammentazione in piccoli orticelli. Non ignoriamo il fatto che le battaglie per il diritto ad un lavoro stabile e sicuro, ecologicamente innovativo, sia come prodotto che come sistema produttivo, per una casa economica e popolare alla portata delle tasche dei meno abbienti, per l’incremento della qualità sociale, ambientale e culturale della vita delle persone nella città e per lo sviluppo di organismi di autogoverno nelle comunità cittadine, richiedono la più ampia unità possibile. Riteniamo però che in questa fase della storia, egemonizzata dal liberismo fondamentalista, la convergenza più ampia sia da ricercare soprattutto fra chi dice di essere anticapitalista e al suo dire fa corrispondere il fare, ben sapendo che “sbagliare è umano ma perseverare è diabolico”.

La strada che stiamo indicando non si può percorrere senza un reale mutamento della pratica politica corrente. Occorre evitare di riciclare persone provenienti da precedenti esperienze amministrative fallimentari, professionisti della politica e collettori di clientele. Niente spazio insomma, a chi vuole utilizzare il momento elettorale per cercare di ritagliarsi, con scopi del tutto personali,  un posto privilegiato, sia pure marginale, nelle istituzioni del governo pubblico.

Siamo ben coscienti che per intraprendere un percorso di questo tipo è necessario approfondire molti argomenti inerenti alle contraddizioni sociali ed ambientali delle trasformazioni economiche e  territoriali avvenute a Rho e sulle tendenze in atto, all’interno di un quadro più generale provinciale, regionale e nazionale. Argomenti che ci possono aiutare a formulare un progetto convincente, concreto e condiviso,  per il futuro della città di Rho e che lasciamo al confronto e al dibattito con chi è disponibile a fare con noi questo percorso.

A chi ci darà una risposta positiva, avanziamo fin da ora la proposta di organizzare una Assemblea Pubblica per diffondere ulteriormente questi propositi e verificare, insieme agli interessati, il cammino ulteriore del percorso individuato.

Per rispondere scrivere una mail ai seguenti indirizzi:
giovanna.bastone@fastwebnet.it (Responsabile Provinciale CSP Milano)
Telefonare al seguente n° di cellulare: 3491078013 

Appello Elettorale Milano

Appello Elettorale Milano
Con questa “lettera aperta”,  intendiamo sottolineare la necessità e l’urgenza di un dibattito ampio e partecipato sul tema della prossima scadenza elettorale per il rinnovo del consiglio Comunale e la carica di Sindaco nella città di Milano.
Riteniamo che sia opportuno cogliere questa occasione per un confronto fra tutti gli oppositori al governo di centro-destra (più di destra che di centro) della città, guidato dalla Moratti, che ha sostenuto esclusivamente gli appetiti redditieri dei “soliti noti”, legati alle grandi operazioni speculative immobiliari e finanziarie; appetiti suscitati anche da ciò che si è mosso e si muove intorno all’Expo 2015.
Milano, sotto il governo di centro-destra, è regredita in termini di innovazione, ricerca scientifica e cultura, di posti-lavoro stabili e sicuri per l’aumento abnorme del lavoro precario e infine, in termini di drastico peggioramento delle condizioni ambientali di vita della popolazione. In una recente classifica il capoluogo lombardo si colloca al 52° posto rispetto ad altre città metropolitane e viene citata come la città più inquinata d’Europa, seconda solo a Mosca! E’ pure la città più “cara” d’Italia ma non in termini affettivi!
A questo arretramento ha indubbiamente concorso la mancanza di una vera opposizione di sinistra rappresentante, in maniera chiara ed organica, gli interessi e le aspirazioni dei ceti sociali che non hanno altra risorsa umana che il lavoro salariato.
E’ evidente che il PD, col suo interclassismo dichiarato, la sua prospettiva di un improbabile “capitalismo buono, solidale”, si è collocato in una posizione centrale, moderatamente social-riformista, dello schieramento politico, lasciando un vuoto a sinistra che va colmato.
Un vuoto che non è stato riempito dai consiglieri di Rifondazione Comunista e del Partito dei Comunisti italiani, la cui buona volontà non è comunque riuscita a superare la marginalità e la poca incisività della loro opposizione.
Per noi il terreno prioritario per riempire questo vuoto è la partecipazione attiva nel conflitto sociale tra sfruttati e sfruttatori, stando organicamente dalla parte dei primi;  ma perché rinunciare all’organizzazione di una rappresentanza diretta degli sfruttati nelle istituzioni del governo pubblico, non mediata dalle vecchie pratiche di delega ai politicanti di professione dei partiti tradizionali?
Sia chiaro, non stiamo proponendo un carrozzone elettoralistico con dentro vari soggetti politici che si spartiscono i posti in lista e chiedono un voto su un programma scritto da “esperti” a tavolino.
Nemmeno pensiamo di mettere insieme una generica “squadra degli onesti”, senza marcare chiari riferimenti di classe sia negli obbiettivi programmatici, che nelle pratiche amministrative atte a realizzarli.
Stiamo semplicemente sottolineando la necessità e l’urgenza di un percorso, certamente difficile e non privo di ostacoli, per la costruzione di una coalizione elettorale di sinistra fra tutti quei soggetti (movimenti politici, centri sociali, coordinamenti di lavoratori e lavoratrici in lotta, associazioni e comitati di persone, organizzazioni studentesche, singoli attivisti sociali, etc.) che svolgono nella città, sia pure in maniera frammentata e spesso separata,  un’attività  di resistenza e lotta al modello milanese di “città vetrina” del capitalismo. Proponiamo quindi di costruire insieme a tutti quei soggetti che hanno partecipato a manifestazioni, assemblee, mobilitazioni e lotte con forti contenuti anticapitalisti un’alternativa elettorale di sinistra a Milano, non solo al centro-destra con la ricandidatura a Sindaco di Letizia Moratti, ma anche ad alleanze col PD a prescindere da qualsiasi candidatura a Sindaco esse presentino. Il PD non è estraneo alle lobby del potere economico e finanziario milanese e rappresenta politicamente la faccia edulcorata del capitalismo che cerca di spegnere il conflitto di classe col “vogliamoci bene”, mentre sostiene accordi-capestro, tipo Marchionne, per la classe lavoratrice.
Noi comprendiamo benissimo il valore dell’unità a sinistra e della pressante richiesta che sale da moltissimi compagni e compagne, chiedendo il superamento dell’attuale frammentazione in piccoli orticelli. Non ignoriamo il fatto che le battaglie per il diritto ad un lavoro stabile e sicuro, ecologicamente innovativo, sia come prodotto che come sistema produttivo, per una casa economica e popolare alla portata delle tasche dei meno abbienti, per l’incremento della qualità sociale, ambientale e culturale della vita delle persone nella città e per lo sviluppo di organismi di democrazia diretta, di autogoverno fra le comunità cittadine, richiedono la più ampia unità possibile. Riteniamo però che in questa fase della storia milanese, egemonizzata dal liberismo fondamentalista, la convergenza più ampia sia da ricercare soprattutto fra chi dice di essere anticapitalista e al suo dire fa corrispondere il fare, ben sapendo che “sbagliare è umano ma perseverare è diabolico”.
La strada che stiamo indicando non si può percorrere senza un reale mutamento della pratica politica corrente. Occorre evitare di riciclare persone provenienti da precedenti esperienze amministrative fallimentari, professionisti della politica e collettori di clientele. Niente spazio insomma, a chi vuole utilizzare il momento elettorale per cercare di ritagliarsi, con scopi del tutto personali,  un posto privilegiato, sia pure marginale, nelle istituzioni del governo pubblico.

Siamo ben coscienti che per intraprendere un percorso di questo tipo è necessario approfondire molti argomenti inerenti alle contraddizioni sociali ed ambientali delle trasformazioni economiche e  territoriali avvenute a Milano negli ultimi decenni e sulle tendenze in atto, all’interno di un quadro più generale provinciale, regionale e nazionale. Argomenti che ci possono aiutare a formulare un progetto convincente, concreto e condiviso,  per il futuro della città di Milano e che lasciamo al confronto e al dibattito con chi è disponibile a fare con noi questo percorso.
Con chi sottoscriverà questo appello, riteniamo utile organizzare una Assemblea Pubblica per diffondere ulteriormente questi propositi e verificare, insieme agli interessati, il cammino ulteriore del percorso individuato.
Per rispondere, scrivere una mail ai seguenti indirizzi:
comunistisinipop.lombardia@gmail.com
giovanna.bastone@fastwebnet.it (Responsabile Provinciale CSP Milano)
perugini@alice.it ( Responsabile Regionale CSP Lombardia)
Telefonare al seguente n° di cellulare: 3491078013